Il ciclismo è uno di quegli sport che si legano particolarmente ad una terra come quella del parabiaghese.
Esso ha radici molto profonde, già dal 1903 esisteva la prima squadra ciclistica, chiamata: 'Club Ciclistico Parabiago'.
Nel 1908 questo club organizza la gara: 'Tre Coppe Parabiago', che costituì un grande motivo di richiamo per le aziende del territorio che fabbricavano biciclette.
E di biciclette ce n'era un gran bisogno visto che stava nascendo una nuova industrializzazione e gli operai e le operaie si spostavano in bicicletta, dai campi e dalle case coloniche alle aziende che spuntavano come funghi.
Per non parlare della particolarità del nostro terreno, in gran parte piatto e agibile ai ciclisti dilettanti e professionisti come lo erano i territori delle Fiandre del Nord Europa.
Già nel 1922 la Giunta Comunale contribuì al finanziamento di una gara ciclistica riservata ai dilettanti con ben £ 50, che se confrontati con la parsimonia dei tempi testimoniano del gran favore che il ciclismo si era conquistato nelle nostre terre.
Un favore a cui non era estranea la sponsorizzazione prestata dalle tante industrie meccaniche che stavano sorgendo, le quali vedevano nella diffusione del mezzo di trasporto ciclistico non solo la possibilità di un incremento delle proprie attività produttive ma anche la costruzione di una nuova civiltà del muoversi che resiste tuttora.
Da questa tradizione sono nati due campioni del mondo: uno del settore dilettantistico, Libero Ferrario, ed uno di quello professionistico, Giuseppe Saronni, più Roberto Wakerman, campione Nazionale dei dilettanti su pista.