La Chiesa Madonna della Neve è situata nella frazione Ravello. La frazione esisteva già hai tempi della Battaglia, perchè vi si sarebbero rifugiati i parabiaghesi in quella terribile giornata, ed in particolare quel Protaso Crivelli che avrebbe poi, vecchissimo, raccontato le vicende dell'anonimo autore del 'Memoriale' riferitoci dal Raffaelli. Dal momento che era frazione e vi esisteva qualche villa signorile, è da supporre che vi fosse anche la chiesina e che fosse precisamente quella stessa da Goffredo da Bussero nominata 'in loco Parabiagi' col titolo semplice di 'Santa Maria'.
L'antica, che era stata restaurata ed ornata nel 1734 e nella quale celebravasi la S.Messa quotidiana per un legato Da Ponte trasportato dalla Basilica di S. Lorenzo Maggiore a Ravello il 25 Febbraio 1633, sorgeva nello stesso luogo dell'attuale ed aveva egregiamente assolto alla sua funzione per ben quattro secoli, se si considera che nella supplica fatta dal parroco di Parabiago Sac. Agostino Peregalli alla Curia, per la ricostituzione, la si diceva 'troppo angusta che non capisce la metà di quella popolazione (130 anime) ed eccessivamente umida e rovinosa che non è più suscettibile di restaurazione.'
Si era nel 1793 quando il fratello Don Antonio Maria aveva da pochi anni ultimato l'ampliamento della parrocchiale.
Presso l'archivio, in data 4 Gennaio 1794, giace il contratto minuzioso d'appalto per la costruzione affidata al capomastro Paolo Lamperti ed ai maestri Carlo Lamperti e Giovanni Colombo Bongino, padri e figli.
Il disegno era stato approntato dal grande intarsiatore Giuseppe Maggiolini che si assumeva anche il compito di vigilare i lavori della chiesa, della sacrestia, della tribuna, del campanile e delle riparazioni ai muri di cinta dei rispettivi comproprietari.
Se non esistessero gli incartamenti che dell'artista portano la firma, si dovrebbe ugualmente attribuirla a lui, tanto lo stile architettonico della chiesina assomiglia a certi suoi mobili. La spesa si aggirò sulle 7 mila lire, delle quali 1400 già pronte, mentre il resto proveniva in parte dal ricavo di un legato di Messe Santini che il cappellano aveva lasciato inadempiuto.
Poiché per l'abbattimento della vecchia chiesa e per tutto il periodo della nuova costruzione, la popolazione sarebbe rimasta senza servizio religioso, il parroco Don Peregalli faceva istanza all'Arcivescovo pregandolo di concedergli la facoltà di benedire una sala a pian terreno nella casa dei Sigg. De Cristofori (ora casa Perego) dove continuare a celebrare la S. Messa che allora era quotidiana.
In seguito a sopraluogo, la facoltà veniva accordata il 25 Aprile 1794.
Ultimata la costruzione, il parroco otteneva la nuova facoltà di benedirla ed officiarla nella solenne festa del 1 Agosto 1795, patronale della frazione.