La chiesa di 'S. Ambrogio della Vittoria' fu voluta da Azzone Visconti, dopo la vittoria riportata contro Londrisio Visconti, suo cugino di quarto grado, nella battaglia di Parabiago del 21 Febbraio 1339.
Lo si deduce chiaramente dalla iscrizione in caratteri gotici, che ancora si legge nel coro dell'edificio.
La chiesa fu affidata, nel 1481, all'Ordine di 'S. Ambrogio Ad nemus' e ricevette, nel 1583, la visita pastorale di San. Carlo, Arcivescovo di Milano.
Già nel 1581 egli aveva soppresso la processione annuale che raggiungeva, da più di 350 anni, a piedi Parabiago da Milano, nella ricorrenza della Battaglia: il periodo invernale non consentiva più una partecipazione adeguata dei fedeli ed il Granducato aveva da tempo perso la sua indipendenza e quindi la necessità di celebrare i suoi antichi fasti guerrieri.
I padri ambrosiani, allora reggenti, formarono a Parabiago un vero Convento.
In seguito a decreto di Innocenzo X, nel 1645, il Consiglio milanese dei 60 Decurioni, che ebbe il patronato sul complesso ecclesiastico, decise di cedere i propri diritti ai frati Cistercensi, ciò avvenne due anni dopo.
I Cistercensi, dopo aver atteso a una 'rimodernizzazione' della chiesa, iniziarono probabilmente fin dal 1699 la costruzione di un loro monastero, completato nel 1705, con l'esecuzione di gran parte di quella muraglia di cinta, che nei tempi moderni ha suscitato tante discussioni.
Allora andava: 'dalla siepe della Vigna sino al Trebiano con la Prospettiva'.
Ormai la chiesa appariva troppo angusta, per cui nel 1702 ne fu deciso l'abbattimento e la costruzione di un'altra: 'di nuova pianta più magnifica corrispondente al nuovo monastero, con sua Sagrestia e Campanile.